Parrocchia, evangelizza per contagio

Parrocchia Missionaria

Alla secolarizzazione risponde riaffermando le ragioni della fede, che oggi non si può più dare per scontata, ma va detta, comunicata per contagio


Tutte le analisi concordano: il mondo di oggi, in veloce e continua evoluzione, si presenta sempre più come secolare, multiculturale, competitivo, conflittuale. E la Chiesa, posta nel mondo come luce e sale, deve affrontare queste “sfide aperte”, riformulando - in risposta - la sua proposta di vita secondo il Vangelo.
Alla secolarizzazione risponde riaffermando le ragioni della fede, che oggi non si può più dare per scontata, ma va detta, comunicata per contagio, come si confida un segreto, come si offre un dono, come si racconta una grande gioia.
La multiculturalità ci fa ritrovare la radice evangelica della nostra fede, cioè la nostra specifica identità cristiana, richiamando l’attenzione sui principi della nostra eredità culturale.
Sulla competizione e i conflitti aperti la Chiesa ha una sola parola da dire e un unico bene da cercare insieme agli uomini di buona volontà: la pace per tutti. In una società non più cristiana – basti guardare il costume familiare e sociale o il linguaggio, specie quello giovanile e dei mass-media – la comunicazione del Vangelo è affidata alla professione di fede dei singoli.
Chi vive con noi, se non è lontano dalla fede, preferisce un atteggiamento neutro, con l'indifferenza che la fa sentire non necessaria. Tocca a noi dimostrare, invece, il contrario: e qui vale già il modo con cui si parla, prima ancora delle cose che si dicono.
Chi ci ascolta deve avvertire che parliamo “dalla pienezza del cuore”, perché comunichiamo non un’idea o un programma, ma un’esperienza vitale, la ragione della nostra felicità! Lo stesso impegno è richiesto ai genitori nella educazione alla fede dei figli: non è la consegna “a scatola chiusa” di un pacco-dono ricevuto dai nonni, ma la trasmissione di qualcosa di bello, fatto su misura per ciascuno di noi, che viene comunicato come si dicono, alle persone più intime, i segreti della vita.
Nella mescolanza delle razze, cresce sempre più un’umanità meticcia, che incrocia i colori della pelle e i suoni delle lingue. Non guardiamo con timore a questo futuro rimescolato, ma prepariamoci ad affrontarlo sapendo che esso sarà agibile cristianamente solo per dei battezzati consapevoli e capaci di parola.
Ecco perché siamo continuamente invitati a concentrarci sull’essenziale: la figura di Gesù e le sue parole. Non è più il tempo di disperdersi dietro a questa o all’altra devozione. Il Vangelo deve tornare ad essere la nostra “magna carta”.
E al demone della competizione, rispondiamo da credenti mettendo in risalto il
sentimento e il comandamento della compassione.
 

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